La Fondazione Banca Montepaone ha ospitato un incontro di grande rilevanza sociale e culturale con la presenza l’autore e poeta Michele Caccamo, noto per la sua capacità di affrontare temi profondamente umani, come: la solitudine, il disagio psichico e l’emarginazione. Il dialogo, condotto dal giornalista Domenico Gareri, ha offerto al pubblico l’opportunità di esplorare le riflessioni e le esperienze contenute nelle opere di Caccamo “L’Alfabeto inutile” e “Il segno clinico di Alda”, che propongono una lettura intensa e mai banale della condizione umana.
L’evento, che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, tra cui studenti, professionisti del settore sanitario e membri delle istituzioni, si è aperto con i saluti ufficiali del Presidente della Fondazione Banca Montepaone, l’Avv. Giovanni Caridi, che ha rimarcato l’importanza di dare spazio a iniziative in grado di stimolare il dibattito pubblico su tematiche tanto delicate quanto fondamentali, come la salute mentale e l’inclusione.

Il valore dell’umanità e dell’empatia sono stati il vero filo conduttore della serata, partendo dal racconto della difficile esperienza della scrittrice Alda Merini all’interno del manicomio, l’autore Caccamo ha tratteggiato le difficoltà esistenziali e sociali, mettendo in luce come l’esperienza dell’emarginazione psichiatrica possa segnare profondamente la vita di chi ne è colpito.
L’incontro ha visto anche il contributo di due importanti figure: Padre Piero Puglisi Presidente della Fondazione Città Solidale, e il Dott. Michele Rossi Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Catanzaro. Padre Puglisi ha sottolineato la necessità di combattere lo stigma che ancora circonda la malattia mentale, auspicando una maggiore empatia e accettazione sociale, mentre lo psichiatra Rossi ha evidenziato l’importanza di una formazione medica che incoraggi una visione umanistica e priva di pregiudizi nei confronti delle persone con disturbi psichici.
A conclusione un messaggio forte e chiaro: “è urgente riscoprire la nostra umanità, fermarsi a riflettere e costruire insieme una società più inclusiva e solidale”. Non restare indifferenti di fronte alla sofferenza degli altri e a favorire il dialogo e la comprensione reciproca, per un cambiamento sociale che parta dalla consapevolezza e dall’ascolto.
